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Il Viaggio dell’Eroe: un percorso di rinascita attraverso la Globalità dei Linguaggi

2025-05-12 09:36

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Il Viaggio dell'eroe: un percorso di rinascita attraverso la Globalità dei Linguaggi

Nel cuore di Chivasso, un laboratorio ha preso vita trasformando l’arte in strumento di rinascita. “Il Viaggio dell’Eroe”, ideato dall’educatrice Patrizia Segato con il contributo artistico di Davide Ravo e la collaborazione attiva di Arte del Sensibile, ha guidato tre giovani in un percorso profondo e trasformativo.

Ispirato alla MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi, disciplina ideata da Stefania Guerra Lisi, il laboratorio ha integrato musica, arti visive, movimento, linguaggio corporeo e sensorialità. Questa metodologia si basa sull’assunto che la comunicazione umana si esprima attraverso una pluralità di linguaggi (uditivi, visivi, tattili, motori, olfattivi e verbali), i quali vanno stimolati e armonizzati per favorire l’evoluzione della persona nella sua interezza. Il corpo è considerato la matrice primaria di ogni espressione, e attraverso pratiche sinestetiche e simboliche si facilitano processi di cura, inclusione e consapevolezza.

Nel laboratorio, i ragazzi hanno attraversato simbolicamente le fasi della nascita per poi giungere alla relazione con l’altro: dal grembo materno al grembo sociale. L’esperienza ha preso forma attraverso tecniche artistiche capaci di risvegliare la memoria corporea ed emotiva, permettendo ai partecipanti di ritrovarsi in modo autentico e profondo.

Il percorso si è concluso con una mostra presso la Biblioteca di Chivasso, realizzata in collaborazione con l’artista Emmanuela Zavattaro. Le opere esposte, tra cui creazioni tattili realizzate dai ragazzi – due dei quali non vedenti o ipovedenti – hanno testimoniato la forza espressiva e comunicativa dell’arte come ponte tra mondi sensibili.

Un video documentario, completo di musica originale, racconta i momenti più significativi del laboratorio e restituisce la potenza simbolica del viaggio intrapreso.

Si ringraziano la Regione Piemonte, APRI, CampusLab e UILDM per il loro sostegno a questo progetto, che rappresenta un esempio di come l’arte, se intesa come linguaggio globale, possa diventare strumento di cura, relazione e trasformazione.

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